Il pigrulo è un grande suino che vive sugli alberi. Pur avendo una spiccata tendenza alla pinguedine, non ingrassa molto perché mangia poco. Come il vittimotto, apprezza il lamentisco, e lo mastica lentamente per farlo durare di più.
Trascorre le giornate disteso su un ramo. Avendo la vista un po’ debole, cerca di non affaticarla con la lettura, e per risparmiarla evita anche di seguire con lo sguardo il volo degli uccelli o le foglie che cadono.
Questo animale vive a lungo se alimentato e protetto in cattività. Ma in natura è una preda molto facile perché non solo ci vede poco, ma anche il suo olfatto non è molto sviluppato, perciò si accorge del predatore troppo tardi per scappare, o, se se ne accorge in tempo, ci mette talmente tanto a spostarsi che intanto è stato già divorato. Le sue articolazioni sono poi molto fragili, ragion per cui deve correre piano e comunque con estrema cautela. E gli viene subito l’affanno, perché ha il naso intrappolato in tre lamine coniche e non può respirare bene.
Sebbene poco loquaci, questi animali sono capaci, se lo desiderano, di essere molto simpatici: nei pomeriggi primaverili, quando hanno più energie, se hanno voglia di chiacchierare emettono il loro richiamo, e se sono fortunati si possono formare dei capannelli sotto il loro ramo per ascoltare le loro storie fantasiose.
I pigruli hanno due grossi crucci nella loro vita: il primo è di essere spesso importunati dagli altri animali che cercano di convincerli a scendere giù dall’albero, cosa di cui si lamentano ad ogni occasione. Il secondo è di non possedere una coda: se l’avessero, potrebbero usarla per raccogliere le ghiande o le foglie del lamentisco senza spostarsi; invece ogni paio di giorni sono costretti a cambiar posizione per procurarsi un po’ di cibo.
La loro stagione dell’amore dura a lungo, e in genere le coppie restano vicine per tutta la vita: si sistemano su rami contigui e dimezzano gli spostamenti per la ricerca del cibo, che svolgono una volta l’uno, una volta l’altra.
Se invece il pigrulo si accoppia con un animale diverso, può avere una vita o molto sacrificata o molto felice: infatti, o sarà costretto a spostarsi molto più di quanto la sua costituzione fisica gli permetta, finendo per ammalarsi, oppure sarà accudito dal compagno o dalla compagna limitando ulteriormente la discesa e la risalita sull’albero, vivendo felice ma ammalandosi ugualmente per un esercizio fisico poco equilibrato.
Infatti è provato che il pigrulo più sano è quello che si accoppia con un conspecifico e divide con lui la fatica del vivere.